Fino a quando è rimasta Banca Popolare di Intra i panni sporchi avevano imparato a lavarli in casa, qualcosa trapelava pure di tanto in tanto, qualche responsabile di filiale veniva trasferito, non promosso, e magari lo trovavi ad uno sportello in altra sede, ma niente di più, mai coinvolti i risparmi dei clienti. Poi arriva Veneto Banca, le mani nella marmellata scendono dall'alto, dai vertici. Auto blu, jet privato. Poi il crack e questa volta anche con i risparmi dei clienti. Succede che BRUNO VESPA riesce ad ottenere i suoi soldi al contrario di quanti invece hanno trovato solo rifiuti, sportelli chiusi e conti azzerati. Ora ci si aspettava un po' di polemica, qualche "interrogazione parlamentare". Il Sindacato con una "chiamata di piazza". Rosario Trefiletti a stracciarsi le vesti in TV. La Giustizia a porsi qualche domanda invitando Vespa a spiegarsi meglio. No. Resta solo la versione di BRUNO a Report (Rai 3): "Ho insistito nella mia richiesta fin quando sono stato rimborsato". E noi tutti a bere quella confessione! Ma chi si recava allo sportello per avere il suo non ha insistito abbastanza? Giulio Andreotti tra le altre cose è diventato famoso per aver coniato il detto: "A pensar male si fa peccato ma a volte ci si azzecca". E se VESPA avesse paventato ai vertici di Veneto Banca l'intento di mettere in piedi una prima serata di "Porta a Porta" sul tema tanto da spaventare i correntisti creando caos e code il giorno seguente agli sportelli? Quello che poi Vespa asserisce di aver perso in seguito può far parte del gioco delle parti: lasciare briciole, ampiamente recuperate con gli interessi sulla somma ritirata, per rendere credibile la conclusione della storia! Oggi si apprende che il jet privato è stato venduto! Il ricavato è per conservare gli alti stipendi dei dirigenti o per restituire qualcosa ai truffati? Pensiamo sempre al peggio sarà più facile indovinare!
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| Così il web si è sbizzarrito sulla vicenda delle banche in Italia. |
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